lunedì 23 gennaio 2023

IL CENSIMENTO DEI RADICAL CHIC - Giacomo Papi

 

Ho scoperto questo breve, ma significativo ed attualissimo, romanzo grazie al racconto di un'amica che me ne parlava facendo appunto riferimento alla triste e tragica situazione che la nostra lingua sta attraversando. Ma non è solo la lingua italiana ad essere protagonista in questa storia, quanto l'intera idea di cultura.

Potremmo definirlo un romanzo distopico, ma non credo affatto che lo scenario immaginato da Papi sia poi così lontano da uno reale che potrebbe realizzarsi in un futuro relativamente prossimo.

L'ipotesi è quella di un governo che ribalta la realtà delle cose per cui la manipolazione del popolo non avviene a causa il suo impoverimento culturale bensì per via e per mano dei colti, degli illuminati i quali, attraverso parole difficili e concetti complessi, vogliono ingannarlo.
Perciò il problema non è la diffusa ignoranza quanto l'elitaria preponderanza di pochi intellettuali corrotti.
Ecco allora partire una nuova caccia alle streghe che vede appunto gli intellettuali come "categorie da proteggere" dalla giusta ira del popolo istituendo, a tale scopo, una lista alla quale iscriversi a proprie spese.

Il tutto prende il via con l'omicidio di un professore reo, in qualche modo, di aver scatenato su di sé l'odio della gente comune pronunciando concetti e termini di difficile comprensione durante un suo intervento in TV. Odio avallato e fomentato subdolamente dallo stesso  Primo Ministro durante la suddetta diretta televisiva.

Un romanzo tragicomico che fa sorridere amaramente e, a volte, anche ridere pur sempre con la consapevolezza che di riso amaro si tratta. 
Un esame lucido ed ironico di una società fittizia sebbene, come dicevo inizialmente, neppure tanto lontana da quella reale ed attuale.

Si fa riferimento ed omaggio a diverse case editrici, a diversi romanzi ed autori. 
Fra tutti uno, seppur velato e non dichiarato, che credo di aver colto, è quello relativo a Farhenheit 451 di Ray Bradbury.

Non posso e non voglio aggiungere altro se non il consiglio di leggerlo assolutamente, di non farvi scappare questo piccolo, forse non noto come dovrebbe, ma comunque speciale, romanzo la cui copertina è proprio il simbolo della morte della cultura e di chi, ahimè! ne è portatore, sano o insano


Voto ***** 5/5


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