Se, quindi dovessi raccontarvi la trama di Trust mi riferirei, per cominciare, alla terza parte del volume intitolata "Memorie del ricordo" (di Ida Partenza).
Protagonista e voce narrante è la scrittrice Ida Partenza la quale, settantenne negli anni ottanta, ricorda il periodo della sua vita in cui venne assunta dal brillante finanziere newyorkese Andrew Bevel il quale, negli anni cinquanta, decide di dare una risposta netta e contrastante ad un autore il quale si era precedentemente permesso di scrivere una biografia romanzata sulla vita del suddetto Bevel e che, a suo modo di vedere, era ingiustamente diffamante e totalmente inesatta in quanto stravolgeva nettamente quanto accaduto nella sua vita e, soprattutto, nel suo matrimonio e, cosa più grave, mentiva spudoratamente sulle circostante riguardanti la malattia della moglie.
Quindi la allora giovane Ida si ritrova a scrivere una nuova biografia sotto la supervisione, che diventa quasi una "dettatura/dittatura" di Bevel. Ma, ad un certo punto, comincia a capire che qualcosa nei suoi racconti non quadra, manca qualche tassello, non tutto torna.
Il romanzo rimarrà incompiuto, ma ne troveremo la stesura (sebbene interrotta) nella parte seconda del volume che è dedicata appunto alla biografia di Andrew Bevel.
Vi chiederete quindi di cosa parlino le prime pagine del volume, a cosa siano state riservate. Ebbene la prima parte è proprio un romanzo a sé, si tratta proprio della biografia romanzata cui accennavamo in precedenza, proprio quel romanzo che non andò giù a Bevel e che raccontava, usando dei nomi di fantasia, la storia sua e della sua famiglia, del suo matrimonio e della moglie.
Per finire, in coda al volume, ecco una quarta parte che, se proveaste a leggerla come prima cosa, la trovereste sconnessa, sconclusionata e impossibile da comprendere. Questa parte è proprio il tassello mancante, quello che chiarirà tutto sia a Ida Partenza che al lettore.
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