Incipit:
Qualche tempo fa ad un'asta di strumenti musicali da Christie's, a Londra, riuscii ad aggiudicarmi per sole ventimila sterline un violino di Jakob Stainer, uno dei più apprezzati liutai tirolesi del Seicento. Mi considerai fortunato: per averlo sarei stato disposto a pagare qualsiasi prezzo
Da anni continuo a sentire sulla bocca di molti questo titolo, alcuni parlano del film, pochi altri del libro. Non mi ha mai incuriosito più di tanto, non ho mai compreso quale fosse l'argomento trattato.
Questo fino a che, pochi giorni fa, ho scoperto cosa sia in musica il "canone inverso" ossia il contrappunto musicale.
Non so perché, ma il suo significato mi ha affascinata ( L'arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota ) ed ho pensato che un romanzo che portasse tale titolo doveva sicuramente celare tra le sue righe una storia a più voci che andasse poi a confluire in una sola.
Così l'ho voluto inserire nella sfida (challenge) che ho lanciato a me stessa, ossia quella di leggere sette libri in sette giorni.
Ma torniamo a noi e torniamo a questo piccolo, ma intenso romanzo di Paolo Maurensig.
Canone inverso non è un romanzo da raccontare poiché nel raccontarlo si rischia di rovinarne la sostanza. Non lo definirei un romanzo che lascia un insegnamento, che fa riflettere o che porta con sé una morale.
E' più semplicemente un romanzo soave, intenso, musicale a tratti inquietante e con un finale spiazzante.
In sole centocinquanta pagine circa, Maurensig riesce a rendere la durezza, la sofferenza, la determinazione e la passione dei protagonisti nonché la grandezza della musica in tutta la sua dissolvibilità apparente.
La forza di questo romanzo sta negli incontri, nel racconto di una storia, nel dubbio che nasce proprio in chi la narra e nella necessità di quest'ultimo di sapere, di conoscere una verità che forse gli verrà svelata e forse no, questo lo scoprirà il lettore giungendo all'ultima pagina, perché lì e solo lì potrà comprendere il disegno globale.
L'ho trovata una storia al tempo stesso tenera e potente. Inizialmente mi ha ricordato, seppur lontanamente, "L'amico ritrovato", non saprei neppure spiegarne il motivo, ma questo è accaduto e lo riporto qui nel caso qualcuno provi la stessa sensazione e voglia dirmelo nei commenti.
Poi, però, ha preso tutta un'altra direzione.
Se mi chiedete se lo consiglio dico sicuramente di sì.
Non aspettatevi storie d'amore o scene di sesso. Non ho guardato il film, ma mi hanno detto che si discosta dal romanzo. A questo punto curiosità vuole che io lo guardi. Magari aggiungerò poi una postilla a questo articolo.
Allora che dire amici lettori?
Correte a leggerlo e postate sotto i vostri commenti
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